Toscana in Giallo

L’antologia di racconti liberamente ispirati a storie vere, Toscana in giallo pubblicata da Fratelli Frilli Editori di Genova, comprende il mio lavoro Dico la verità.

Marco Vichi è uno degli autori presenti in questa antologia che raccoglie storie ambientate nella mia regione.

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Toscana in giallo

Marco Vichi presenta
Toscana in giallo
2012    pp. 336    € 12,90

ISBN 978-88-7563-718-7

Racconti di: Marco Vichi, Franco Valleri, Riccardo Cardellicchio, Alberto Eva, Oscar Montani, Riccardo Parigi & Massimo Sozzi, Rossana Giorgi Consorti, Enrico Tozzi, Laura Vignali, Simone Togneri, Sergio Calamandrei, Vito Bollettino, Daniele Nepi, Lucia Bruni, Susanna Daniele, Stefano Fiori, Maurizio Pagnini

a cura di Giuseppe Previti

Questi racconti, ben costruiti e ricchi di suspense, lasciano trasparire la consuetudine alla ricerca storica e cronachistica da parte dei vari autori ma anche la loro disponibilità e volontà di approfondire fatti, personaggi, situazioni e luoghi, un tutto da scoprire e riscoprire, stimolando nel contempo anche nel lettore il desiderio di conoscerli meglio. Sono narrazioni che spaziano tra città e piccoli luoghi di provincia, saltando negli archi temporali più diversi, ma sempre partendo da una serie di casi criminosi avvenuti nella nostra Regione e mai risolti. Gli autori li presentano in una forma romanzata immaginando che poteva essere successo questo o quello o più semplicemente prendendo spunto da un fatto realmente accaduto per esercitare la propria fantasia… Una serie di misteri autentici che si vuole riproporre attraverso questi racconti eccitando nel lettore la stessa curiosità che ha mosso i nostri autori, capaci nel contempo di offrire una lettura piacevole ed accattivante e aggiungendo, perché no, suspense alla suspense.


incipit di DICO LA VERITA’ 

Dico la verità, io allora ero un ragazzino, avevo dodici anni, e credevo che i grandi non si inventassero le cose, pensavo che quello che raccontavano di sé e della propria vita fosse sempre vero.

Adesso che sono adulto, ora che è passato tanto tempo, mi rendo conto che anche i grandi talvolta vivono in mondi tutti loro, dove quello che è reale e il frutto dell’immaginazione si mescolano indissolubilmente e ingarbugliano e falsano i ricordi. Allora questo non lo avevo ancora capito e quindi avevo creduto a tutto quello che Antonio mi aveva raccontato di sé. Già quando mi interrogarono i carabinieri iniziai ad avere qualche dubbio, ma solo anni dopo, rileggendo i giornali dove veniva ricostruita la vita di Antonio, e la sua morte atroce, ho capito che forse non era tutto vero quello che lui mi aveva raccontato, che alcune delle paure che lui aveva magari non erano fondate, e che tanti pericoli forse se li era solo immaginati. Ma il pubblico ministero non è riuscito a venire a capo di nulla, il caso di Antonio è stato da tempo archiviato e io non saprò mai come stessero esattamente le cose.