Passata è la tempesta – il 13 gennaio alla Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli

Sabato 13 gennaio alle 17,30 sarà presentata alla Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli (via di Belmonte 38), l’antologia Passata è la tempesta. Dell’alluvione, e di altre calamità, un’antologia di narrazioni in giallo e nero raccolte da Alberto Eva, alla quale partecipo con Sabatino e la catastrofe del risanamento, terza delle mie storie ambientate ai tempi di Firenze Capitale. Sarò presente insieme al curatore Alberto Eva e ad altri autori, tra i quali: Loriano Macchiavelli, Leonardo Gori, Riccardo Parigi, Massimo Sozzi, Daniele Nepi, Maurizio Pagnini. Condurrà l’incontro la giornalista Stefania Valbonesi.

Come ben spiegato nel brano della prefazione di Eva, riportato in questa pagina, l’antologia inizialmente doveva comprendere racconti gialli e noir legati all’alluvione di Firenze, ma in seguito il tema è stato ampliato alle catastrofi e calamità, in generale.

Nel mio racconto ho parlato di una catastrofe provocata dall’uomo: la distruzione di buona parte del centro medievale di Firenze avvenuta alla fine dell’Ottocento. Ho cercato di spiegare le cause di questa gigantesca operazione immobiliare (coinvolse 70.000 metri quadri del centro storico dal quale furono sfollati quasi 6.000 abitanti) che con la nostra attuale sensibilità non può che essere considerata una delle maggiori catastrofi urbanistiche mai avvenute, tra quelle non dovute a eventi bellici o a calamità naturali. La storia si snoda dal 1865 al 1894 e mette in correlazione il lungo processo che portò al “risanamento” del centro, con la presenza in Firenze di un fortissimo movimento anarchico. Per illustrare questo racconto, ho predisposto un articolo dove sono raccolte molte foto della piazza del Mercato Vecchio e della sua demolizione.

L’antologia è curata da Alberto Eva e pubblicata da Carmignani Editrice.

GLI AUTORI

Racconti di: Sergio Calamandrei, Daniele Cambiaso e Rino Casazza, Alberto Eva, Leonardo Gori, Loriano Macchiavelli, Daniele Nepi, Maurizio Pagnini, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, Enrico Solito, Enrico Tozzi, Federigo Vinci.

A cura di Alberto Eva.

ALTRE INFORMAZIONI SUL LIBRO

Nella pagina dedicata a Passata è la tempesta sono riportati un ampio brano della intemperante prefazione di Alberto Eva e l’Incipit del mio racconto.

PIAZZA DEL MERCATO VECCHIO

Qui riporto, invece, tratta da Sabatino e la catastrofe del risanamento, una breve descrizione della piazza del Mercato Vecchio, ora sostituita dalla anonima piazza della Repubblica.

Piazza del Mercato Vecchio di Firenze (ancora con le baracche al centro della piazza) – Telemaco Signorini

“Mi fermai a riposare e appoggiai il sacco. La piazza del Mercato Vecchio, adesso che erano state abbattute tutte le baracche e le casupole che erano sorte al suo interno nel corso dei secoli, aveva riacquistato respiro. Gli edifici medievali che la contornavano erano fatiscenti e diroccati, ma il peso degli anni conferiva loro una solennità che intimidiva. La Loggia del Pesce, del Vasari, abbelliva il lato della piazza che dava in direzione di Palazzo Strozzi; quella e la Colonna dell’Abbondanza, sarebbero stati gli unici manufatti di quel luogo che si sarebbero salvati, anche se a costo di essere smontati e trasferiti altrove. Sul lato dalla parte di via dei Calzaiuoli, la piccola chiesa di San Tommaso in Foro e le antiche botteghe dei Borromei erano destinate a sparire. Sul fronte verso l’Arno, la catastrofe del risanamento avrebbe abbattuto il tabernacolo di Santa Maria della Tromba e l’imponente Torre dei Caponsacchi, svettante sulle case che l’affiancavano. Infine, il quarto lato della piazza era delimitato dal massiccio fronte del ghetto, indubbiamente poco elegante e un po’ opprimente, con i suoi edifici alti fino a sette piani. Le tante finestre del ghetto, solitamente popolate di persone affacciate, adesso erano deserte. L’intero isolato, ormai svuotato di vita, pareva aver perso ogni energia e in procinto di crollare su se stesso, da un momento all’altro.”

Piazza del Mercato di Vecchio Firenze (dopo l’abbattimento delle baracche e costruzioni che avevano riempito per secoli la piazza). Si notano la Loggia del Pesce, del Vasari, la Colonna dell’Abbondanza e il massiccio fronte del Ghetto.

 

Ricostruzione del Ghetto di Firenze, un cui lato si affacciava su piazza del Mercato Vecchio.

 

La loggia del pesce, del Vasari (venne smontata e fu rimontata solo nel 1955 in piazza dei Ciompi).
Piazza del Mercato Vecchio di Firenze con la Torre dei Caponsacchi.

 

Salva

Salva

Salva

Sergio Calamandrei

Sergio Calamandrei: vivo a Firenze, dove pratico il prosaico mestiere di commercialista. Mi appassionano scrittura, storia e letteratura. Per saperne di più: www.calamandrei.it/chi-sono-sergio-calamandrei/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *