La selezione sessuale: le femmine scelgono

La scelta femminile è alla base della selezione evoluzionistica. Le femmine scelgono.

“Prima di illustrare cosa sia la psicologia evoluzionistica occorre ricordare i principi base della teoria della Selezione naturale. Questa teoria è, a grandi linee, universalmente nota. Darwin aveva notato che gli individui di una specie non sono tutti perfettamente uguali ma possono avere delle variazioni. Talune di queste variazioni sono ereditarie. Se, in quello specifico ambiente, la variazione favorisce in qualche modo l’individuo nella lotta per la sopravvivenza, egli avrà maggiore possibilità di riprodursi rispetto agli altri e così i suoi discendenti. Nel corso del tempo i soggetti con la variazione soppianteranno quelli che non l’hanno e alla fine la variazione diventerà una caratteristica propria di tutta la specie. E’ dunque la pressione esercitata dall’ambiente che, attraverso la lotta per la sopravvivenza che esiste tra i singoli, plasma le specie mediante tante piccole mutazioni che si susseguono nel tempo.

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Mentre tutti conoscono la Selezione naturale, meno noto al grande pubblico è il fatto che Darwin, aveva parlato anche di Selezione sessuale. Lo scienziato non aveva mancato di notare che un individuo per trasmettere la propria variazione ai suoi discendenti deve non solo sopravvivere fino all’età riproduttiva, ma anche concretamente riprodursi. A uno può capitare di avere in sorte la variazione più utile del mondo, che gli rende facilissimo sopravvivere, ma se poi il fortunello non riesce a trovarsi uno straccio di partner con cui avere figli, la sua variazione morirà con lui. Gli individui variati dovevano quindi avere caratteristiche tali da prevalere nella competizione intrasessuale, cioè con membri della sua specie del medesimo sesso che competono per guadagnarsi il diritto ad accoppiarsi (ad esempio, quando ci sono combattimenti tra maschi nella stagione degli amori, possono essere favoriti gli individui più robusti che trasmettono così questa caratteristica ai successori). Ma oltre alla competizione intrasessuale conta anche il successo nella competizione intersessuale, quando la scelta del soggetto con cui accoppiarsi è fatta dall’altro partner. Saranno quindi le preferenze dell’altro sesso per individui aventi o meno certe caratteristiche a selezionare tali caratteristiche come proprie della specie.

Darwin aveva notato che di solito sono le femmine a essere più selettive nella scelta del partner, per cui chiamò scelta femminile il processo di selezione intersessuale. In effetti, le femmine in molte specie sono più selettive nella scelta del partner perché hanno un maggiore investimento parentale nei figli. Come illustrato nell’appendice Differenze nell’investimento parentale e nelle strategie riproduttive di maschi e femmine; la diserzione del genitore e i vantaggi dei rapporti occasionali per donne e uomini (titolo precisino ma lungo, che d’ora in poi citerò abbreviandolo nel più evocativo LA LOTTA TRA I SESSI), in diverse specie le femmine investono molte energie e risorse in una gravidanza, mentre il maschio può limitarsi a investirci alcuni spermatozoi .
Darwin comprese quanto fossero importanti le scelte femminili, basate talvolta su criteri che in apparenza sembrerebbero solo di tipo estetico, come l’aspetto della coda del pavone o la colorazione di alcuni pesci o la varietà del canto degli uccelli, ma non riuscì a spiegare per quali motivi le femmine preferissero i maschi più belli e che vantaggio traessero da questa scelta. Gli scienziati dell’epoca probabilmente non erano disposti a riconoscere che fossero le scelte delle femmine, sesso inferiore, a indirizzare l’evoluzione delle specie. Questa parte della teoria di Darwin rimase quindi ignorata per decine di anni e venne pienamente accettata solo un secolo dopo quando numerosi esperimenti provarono che gli ornamenti di molti animali sono segnali indiretti della loro migliore qualità fisica (solo gli esemplari più validi sono in grado di produrre o mantenere tali ornamenti)…”

Tratto da SESSO MOTORE 2: PERCHE’ SI FA POCO SESSO

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In nota: “[…] E quindi è possibile che dall’elezione naturale i due sessi siano modificati in relazione alle differenti condizioni di vita, come talvolta succede; oppure che un sesso sia modificato in relazione all’altro sesso, ciò che avviene comunemente. Ciò m’induce a dire poche parole su quella che io chiamo elezione sessuale. Essa dipende non già dalla lotta per l’esistenza, ma da una lotta che ha luogo fra gl’individui del medesimo sesso, e generalmente fra i maschi pel possesso delle femmine. Il risultato di questa lotta non consiste nel soccombere uno dei competitori ma nella poca o niuna discendenza che egli produce. Darwin C. 1859. The Origin of Species By Means of Natural Selection. London: Murray nella traduzione di Giovanni Canestrini Sulla origine delle specie per elezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l’esistenza. Edizioni A. Barion della Casa per Edizioni popolari; Sesto San Giovanni (MI), 1933

Sergio Calamandrei

Sergio Calamandrei: vivo a Firenze, dove pratico il prosaico mestiere di commercialista. Mi appassionano scrittura, storia e letteratura. Per saperne di più: www.calamandrei.it/chi-sono-sergio-calamandrei/

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