Sergio Calamandrei

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L’oppio di Firenze Capitale sul Radiocorriere TV

Un’intervista di Sergio Calamandrei sul settimanale della Rai

Sul Radiocorriere TV numero 29 del 2025 Laura Costantini mi ha intervistato sulla mia passione per la scrittura e sul giallo storico L’oppio di Firenze Capitale.

In questa pagina della RAI puoi scaricare la rivista.

Sergio Calamandrei intervista Radiocorriere TV

Per facilitare la lettura riporto qui di seguito il testo dell’intervista.

Il testo completo dell’intervista

«Da ragazzino leggevo molta fantascienza, quindi la mia prima storia fu un classico racconto su un tizio che tornava indietro nel tempo e uccideva sé stesso. Il primo romanzetto, scritto a diciassette anni, si intitolava “Il guanto volante” ed era ancora di fantascienza. Ho rivenuto poi un’ingenua lettera in cui, ventenne, inviavo un racconto a Mondadori. Impressionato dalle lotte sindacali dell’epoca, lo avevo intitolato “Valvola selvaggia”, immaginando uno sciopero dei supercomputer (evidentemente ancora funzionanti a valvole) contro l’umanità. Il tema della paura verso l’intelligenza artificiale era già ampiamente sviluppato quarant’anni fa e direi che, adesso, stiamo arrivando al dunque.»

Sergio Calamandrei è nato a Firenze nel 1963 e non l’ha mai lasciata. Commercialista per “biechi motivi economici”, non ha mai rinunciato alla passione per la lettura e per la scrittura.

«Sulla mia lapide vorrei fosse scritto: “Era curioso”. Per questo ho letto tanto, nei campi più disparati. Mi piace scoprire le regole, segrete o palesi, che governano il mondo. Da giovane mi divertivo a inventare giochi da tavolo, ma anche a scrivere storie: gialli, fantascienza, vampiri, ucronie, belle storie d’amore. L’importante è esplorare. Ho anche scritto un saggio in cui spiego che siano destinati a devastare il nostro pianeta, depredandolo di tutte le sue risorse, a causa del modo, forgiato dall’evoluzione, in cui scegliamo i nostri partner… peccato non sia stato adottato come libro di testo nelle scuole.»

Qual è stato il momento in cui hai capito che avresti scritto storie?

«Negli anni dell’università scrissi racconti e vinsi premi, ma mi resi conto che non possedevo opinioni chiare su tanti aspetti della società e la mia esperienza di vita era ben poca cosa. Smisi di scrivere per una quindicina di anni. Nel frattempo, mi innamoravo, lavoravo, crescevo figli e leggevo parecchio. Quando ho capito che ne avevo viste abbastanza per poter dire la mia, mi è tornata la voglia di raccontare storie, e una ventina d’anni fa ho pubblicato il mio primo romanzo.»

Ti ritieni più uno storico o un cantastorie?

«La storia mi è sempre piaciuta. Conoscere il passato non è, ahimè, un modo di non ripetere vecchi errori, ma perlomeno permette di capire che quelli che ci sembrano problemi unici, nuovi e sconvolgenti, in realtà si sono presentati già nel corso dei secoli. Per questo mi piace tanto l’Ottocento: tante delle problematiche che ci assillano erano già presenti, e si manifestavano molto più platealmente perché vi era minore ipocrisia nel mostrare gli interessi in gioco e i rapporti di forza. Mi sono divertito molto a parlare ne “L’oppio di Firenze Capitale” dell’overtourism nella Firenze del 1840, del caro affitti, della svendita della città agli speculatori, della tratta dei migranti su navi italiane che trasportavano cinesi in semischiavitù in Sudamerica, della semplificazione delle imposte promessa da Vittorio Emanuele II. Uso la conoscenza della storia per immergere il lettore nell’atmosfera di quel periodo, non per impartire lezioni. A contare sono sempre i personaggi e la trama. Un lettore mi ha scritto che ha fatto le ore piccole per finire il romanzo. Questa per me è una grandissima soddisfazione.

Dunque, sono sicuramente un cantastorie.»

“L’oppio di Firenze capitale”: da dove nasce l’idea?

«Da un decennio di amore per un periodo della storia della mia città del quale prima del 2015 non sapevo quasi nulla, come buona parte dei miei concittadini. La “nostra” Firenze è quella medievale e rinascimentale. In realtà, viviamo in una città la cui struttura è stata ampiamente modificata nella seconda metà dell’Ottocento, ma preferiamo rimuovere questo fatto. Nel 2015 ho partecipato a una antologia noir su Firenze Capitale, per l’anniversario dei 150 anni dell’arrivo della capitale. Ho iniziato a leggere cronache su quel periodo e ho scoperto che esistono spunti per un’infinità di storie. Ho iniziato a scrivere e pubblicare racconti che hanno per protagonista il giovane ed entusiasta Sabatino Arturi. Alla fine, Sabatino ha preteso un romanzo, anzi, una serie. Nel primo, ho intrecciato il mondo fiorentino con quello della “China” dell’Ottocento  devastata dal contrabbando dell’oppio inglese e saccheggiata dalle truppe inglesi e francesi – con Sabatino che si trova a vivere storie d’amore, a rischiare la vita, a dover smaltire un cadavere ingombrante, a chiarire un mistero. L’ho stressato ben bene, come consiglia Vonnegut: solo a quel punto si capisce davvero di che pasta è fatto un personaggio.»

Quindi incontreremo ancora quel “bischero” di Sabatino Arturi…

«Eh, sì! Sabatino talvolta non è un fulmine nel capire quale sia la cosa giusta da fare. Ma è questo che me lo fa amare. Ho quasi completato il secondo romanzo della serie: nel 1867 Garibaldi sta organizzando la spedizione per conquistare Roma, che finirà poi nella tragica disfatta di Mentana. Sabatino darà retta alla sua famiglia che lo vuole al sicuro, a casa, oppure si unirà ai volontari garibaldini? E capirà, alla fine, qual è la persona che davvero ama?»

Laura Costantini

Sono autore di racconti e romanzi storici ambientati nella Firenze Capitale.
Da anni condivido ricerche, aneddoti e curiosità con una comunità di oltre 3.000 appassionati sulla mia pagina Facebook dedicata e più di 450 iscritti alla mia newsletter storica.

Ho curato antologie, partecipato a progetti editoriali e collezionato oltre 200 libri sull’argomento.

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I segreti oscuri di Firenze Capitale
Una guida tra intrighi, luoghi e personaggi reali che hanno ispirato L’oppio di Firenze Capitale

Riceverai anche l’estratto con i primi capitoli del romanzo.

Sergio Calamandrei

Sergio Calamandrei: vivo a Firenze, dove pratico il prosaico mestiere di commercialista. Mi appassionano scrittura, storia e letteratura. Per saperne di più: www.calamandrei.it/chi-sono-sergio-calamandrei/

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