Perché siamo al mondo – #SM2 post n. 3

Questo articolo fa parte della pubblicazione integrale sul web di Sesso Motore 2: perché si fa poco sesso. Il saggio che spiega cosa fa girare il mondo e perché vogliamo essere ricchi e potenti invece che felici.


PARTE 1 – Perché siamo al mondo e perché stai leggendo questo saggio

– Vecchio compagno
di mille battaglie,
perché pugnare
in questa valle?

– Vecchio compagno,
ormai son caduto;
perché pugnavo
non l’ho mai saputo.

da SESSO MOTORE ZERO: L’UNICO PECCATO di S.C.

La ragazza

La ragazza si mosse decisa aprendosi la strada attraverso i cespugli, stando bene attenta a cogliere qualsiasi indizio che potesse rivelarle la presenza di predatori. Arrivò fino al laghetto e scrutò intorno. Le rive apparivano deserte. Allora fece i pochi passi che la separavano dall’acqua, si accucciò e bevve; il calore del mezzogiorno l’aveva sfinita. Nel farlo si distrasse e ciò le fu fatale. Sentì un rumore dietro di sé ma non ebbe neanche il tempo di voltarsi; la clava la colpì sulla nuca. Cadde a terra semi-tramortita e l’uomo vestito di pelli che l’aveva colpita l’afferrò per i lunghi capelli e iniziò a trascinarla verso la sua caverna. Lei iniziò a piangere e ad agitarsi ma il maschio non ci fece caso: era felice, presto avrebbe avuto un figlio.

Alt! Fermiamoci qui!
Questo sarebbe stato un bellissimo inizio per un saggio divulgativo sui rapporti tra uomini e donne, ma purtroppo (per le esigenze narrative dell’autore) le cose non sono mai andate così, anche se la scena del cavernicolo che trascina per i capelli la bionda procace in bikini di pelle è un classico dell’immaginario collettivo.

Quelli che chiamiamo “uomini delle caverne” ereditarono le procedure di corteggiamento dagli ominidi che li avevano preceduti e che si erano evoluti per centinaia di migliaia di anni nelle savane africane. Lì, innanzi tutto, non c’erano bionde. Poi, sia le femmine che i maschi non avevano capelli lunghi, né trecce da afferrare, essendo la loro peluria inizialmente più simile a quella delle altre scimmie che alla nostra. Dubito poi che fossero diffuse le minigonne in pelle leopardata. Ma soprattutto, come si usa in quasi tutto il mondo animale, gli ominidi maschi corteggiavano le femmine magnificando le proprie qualità e queste ultime sceglievano il loro partner tra i vari pretendenti. Questa, volendo semplificare davvero molto, è la procedura standard adottata in condizioni ideali dalla nostra specie per giungere agli accoppiamenti. La violenza sessuale, la schiavitù sessuale e l’imposizione del coniuge da parte dei genitori sono delle deviazioni rispetto al meccanismo di approccio al sesso con cui ci siamo evoluti.
Nondimeno, la scena descritta all’inizio ha un fondo di verità.
Tra uomini e donne è in corso una guerra.
I singoli individui di entrambi i sessi sono mossi dallo stesso istinto che, senza che se ne rendano conto, li spinge ad agire per raggiungere un ben preciso scopo: trasmettere i propri geni al maggior numero possibile di discendenti. A prima vista parrebbe che, avendo il medesimo scopo, maschi e femmine siano destinati ad andare perfettamente d’accordo. Purtroppo le cose non stanno così perché, a causa delle differenze fisiche esistenti, quella che è la migliore strategia sessuale riproduttiva per gli uomini non lo è per le donne, e viceversa.
Anche qui, non è che la nostra specie sia particolarmente originale: il conflitto tra sessi è ampiamente diffuso nel mondo animale, dato che risponde a precise leggi biologiche che illustrerò più avanti. Ma noi siamo peggiori degli altri animali.
Innanzi tutto perché spesso ci ostiniamo a portare avanti delle vite infelici mentre, al giorno d’oggi, siamo una specie tanto prospera che potremmo finalmente permetterci di essere felici; basterebbe così poco, come spiegherò nel resto del saggio.
Ma soprattutto, noi siamo peggiori degli altri animali, perché se non poniamo fine al conflitto tra uomini e donne, oltre a continuare a essere inutilmente infelici, in breve tempo distruggeremo il nostro mondo e ci estingueremo.


Questo articolo fa parte della pubblicazione integrale sul web di Sesso Motore 2: perché si fa poco sesso. Il saggio spiega cosa fa girare il mondo e perché, stranamente, vogliamo essere ricchi e potenti invece che felici. Illustra il contraddittorio rapporto esistente tra il sesso e la nostra società e fornisce risposte ad alcune, legittime, domande:

  • Perché il sesso è così pubblicizzato in questa nostra società e così osteggiato nella sua messa in pratica?
  • Perché ci dedichiamo relativamente poco a un’attività tanto piacevole e che in teoria sarebbe anche priva di costi?
  • Perché nel mondo reale s’incontrano tante difficoltà ad avere piena soddisfazione sessuale?

Il saggio viene pubblicato integralmente sul mio sito; qui l’elenco degli altri post sinora pubblicati. Chi volesse leggerlo su un libro cartaceo o su un ebook può trovarlo in tutti i principali store on line o su come comprare i libri di Sergio Calamandrei


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Sergio Calamandrei

Sergio Calamandrei: vivo a Firenze, dove pratico il prosaico mestiere di commercialista. Mi appassionano scrittura, storia e letteratura. Per saperne di più: www.calamandrei.it/chi-sono-sergio-calamandrei/

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