Libri che ho letto nel 2010

Questo articolo fa parte de La mia biblioteca.

Libri che ho letto nel 2010
  • Perchè mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi di Allan e Barbara Pease. Il linguaggio del corpo è sempre stato un mio pallino. Questo saggio è molto interessante, il migliore che ho letto. Dicembre 2010.
  • L’anticristo di Friedrich Nietzsche. Adelphi (in prestito). Dove il grande filosofo analizza il cristianesimo, con esiti poco favorevoli. Dicembre 2010.
  • La paura è una sega mentale. Come liberarsene per sempre di Giulio Cesare Giacobbe (Mondadori). Un libro che, rispetto ai precedenti, appare meglio strutturato e fornisce alcune linee per una autoterapia. Si vede che l’autore aspira a farne il manuale ufficiale della psicoterapia evolutiva, da lui fondata, e, pur essendo agevolmente leggibile, vuole essere rivolto ai suoi colleghi psicoterapeuti. Dicembre 2010.
  • I milanesi ammazzano il sabato di Giorgio Scerbanenco. Un classico del 1969 di un grande autore italiano. Il quarto e ultimo romanzo del ciclo di Duca Lamberti. Quello che mi è piaciuto di più. Novembre 2010.
  • Venere privata di Giorgio Scerbanenco. Del 1966, il primo romanzo del ciclo di Duca Lamberti, il medico investigatore di Scerbanenco. Riletto nel novembre 2010.
  • Riso Nero antologia di gialli comici a cura di Graziano Braschi e Mauro Smocovich. Delos Books srl. Contiene racconti brevi e brevissimi di più di 50 autori. Tra questi ci sono io con Ingenuità e Dente perdente. Novembre 2010.
  • Poesie di Pablo Neruda (1924-1964). Io non amo le poesie, ma alcune di Neruda sono davvero piene di vita. Novembre 2010.
  • Storia della filosofia greca. Da Socrate in poi di Luciano De Crescenzo. Un libro divertente e interessante. Da consigliare a grandi e piccini. Letto nell’ottobre 2010.
  • La lampada del sesso di Brian W. Aldiss. Un romanzo del 1961 dove l’autore immagina che in Inghilterra diventi obbligatorio farsi inserire sulla fronte una lampada rossa che si illumina quando una persona prova attrazione sessuale per un’altra. Scopo del macchinario è quello di rendere più semplice e più libera la vita. Il romanzo analizza le reazioni che questa innovazione apporta nella società. Interessante. Letto da ragazzo e riletto nel settembre 2010.
  • Le perfezioni provvisorie di Gianrico Carofiglio. Sellerio. L’ultimo romanzo di un autore che sinora mi è molto piaciuto. Settembre 2010.
  • Nero di luna di Marco Vichi (con dedica). Un romanzo inquietante e molto teso, che non ha per protagonista Bordelli, ma un giovane scrittore fiorentino che si reca nel Chianti per dedicarsi a scrivere un romanzo e si trova coinvolto in un mistero. La storia viene raccontata con un linguaggio autoironico e sempre vivace e probabilmente all’autore sarebbe piaciuto viverla davvero, dato che per molti aspetti il protagonista ricorda parecchio proprio Marco Vichi. Il chiuso  e duro mondo della campagna viene rappresentato in maniera parecchio realistica. La presentazione del libro, nel settembre 2007 venne condotta da Gori e Carabba e risultò molto divertente. Agosto 2010.
  • Il commissario Soneri e la mano di Dio di Valerio Varesi (con dedica). Frassinelli. Comprato al termine di un’interessante presentazione dell’aprile 2010. Il Commissario Soneri, protagonista della serie, stavolta indaga in un paesino di montagna abitato perlopiù da persone grette e venali che hanno ben poco rispetto per la natura che li circonda. L’autore descrive il nostro mondo, che ha perso gli ideali e dove tutto è mosso dalla pancia, dalla frenesia di soddisfare il più presto possibile desideri e aspirazioni solo materiali e di breve periodo. I concetti espressi dall’autore tramite i discorsi dei vari personaggi sono condivisibili, ma forse vengono riproposti un po’ troppo spesso e un po’ da tutti. Evidentemente Varesi desiderava che questi temi fossero ben compresi dal lettore, ma la loro sovraesposizione rende non troppo scorrevole la lettura dell’opera. Agosto 2010.
  • L’alfabeto di Eden di Nino Filastò (con dedica dell’autore). Hobby & Work. Un giallo “archelogico” che sconfina nell’horror. Filastò, in una presentazione del novembre 2007, mi ha detto che è il suo libro migliore e che si è dedicato con tantissima intensità a scriverlo. In effetti, si nota la gran cura nella redazione del testo. Molto affascinante la prima parte, con la preparazione del mistero. Cala un po’ nel finale, quando gli esseri misteriosi entrano in campo, ma questa è cosa che in questo genere di narrazione accade di frequente. Agosto 2010.
  • La ballata della Mama Nera di Roberta Lepri (con dedica). Avagliano editore. Un romanzo di un’autrice che apprezzo molto. Presentato nel maggio 2010 a Firenze da Leonardo Gori. Io non sopporto le storie narrate dal punto di vista dei bambini e questa, in parte, lo è. Malgrado l’handicap rappresentato da questa mia personalissima idiosincrasia, il libro l’ho letto con piacere. Alcuni tratti del mondo degli zingari vengono descritti con molta vivacità e il poliziotto manesco che investiga è una figura davvero realistica e umana. Agosto 2010.
  • Le regole dell’anagramma di Dario Falleti (con dedica). Hobby & Work. Secondo romanzo giallo con protagonista il commissario Negroni, che stavolta viene assunto dai servizi segreti con contratto da precario. Andrà in missione a Londra dove si troverà coinvolto in un complotto teso ad acquisire il controllo della principale compagnia telefonica italiana, attualmente guidata da un imprenditore che l’ha con metodo spogliata di tutti i suoi beni più preziosi (questo è quanto immaginato dall’autore nel suo romanzo, con un notevole sforzo di fantasia. Ogni riferimento a fatti e personaggi reali è, naturalmente, del tutto casuale). Un libro ironico, intelligente e pieno di osservazioni acute e condivisibili di un autore che merita una grande fortuna. Luglio 2010.
  • Il caratteraccio. Come (non) si diventa italiani di Vittorio Zucconi (Mondadori). Un saggio che spiega come mai non si sono formati gli Italiani. Alcune idee sono interessanti ma l’autore cade anch’egli, e pare esserne consapevole, nel difetto che secondo lui è tipico dei nostri compatrioti: siamo bravi nell’analisi, ovvero nell’affastellare corrette osservazioni, ma scarsi nella sintesi, ovvero nel ricondurre tutto il lavoro di analisi ad unità e trasformarlo in una teoria ben concatenata e convincente. Regalatomi a Natale/Santo Stefano 2009 e letto a luglio 2010..
  • Tre casi per il maresciallo Nardella di Francesca Padula (con dedica). Marco Del Bucchia Editore. Preso al Pisa Book Festival dell’ottobre 2009. Cinque graziosi racconti gialli di Francesca Padula. Luglio 2010.
  • Mala tempora di Oscar Montani (con dedica). Marco Del Bucchia Editore. Cronache gialle ambientate nel 1493 in Montevarchi, tratteggiate con molta ironia e vivacità. Giugno 2010.
  • Florentia di Andrea Maria Andrenelli (con dedica). Un breve saggio dove si illustra la tesi che la colonia romana di Florentia nei primi secoli dell’era volgare aveva raggiunto già le dimensioni della splendida Firenze del XIII secolo. Maggio 2010.
  • Linee di Fausto Melotti (con dedica, non fatta a me, del 31/5/1981). Melotti era uno scultore capace di pensieri fulminanti. Ho voluto rileggere questo breve libro che riporta una serie di sue frasi, pensieri e poesie. Ho inserito molte sue frasi nella mia pagina Citazioni. Maggio 2010.
  • Crimini di Piombo antologia curata da Daniele Cambiaso e Angelo Marenzana (con dediche). Editrice Laurum. Preso al Pisa Book Festival dell’ottobre 2009. Antologia di racconti gialli ambientati negli anni del terrorismo Comprende ventinove autori. Un libro cupo come quel periodo. Maggio 2010.
  • Il lungo inganno di Leonardo Gori e di Divier Nelli (con dediche). Un thriller scritto a due mani che corre dal 1921 al 1977 fino al 2008. Il libro è il risultato di una rielaborazione di due racconti originari scritti ognuno dai singoli autori, ma la fusione ha dato un ottimo risultato. Aprile 2010.
  • Kamasutra di Mallanaga Vatsyayana. Preso in quanto interessato agli aspetti filosofici e storici di questo notissimo libro. A conferma di ciò, per chi non ci credesse, aggiungo che l’edizione che ho acquistato è senza figure. Certo, se poi dalla lettura giunge qualche ispirazione… Aprile 2010.
  • Nero Toscana. Giulio Perrone Editore Srl (con dediche di vari autori). Antologia di racconti noir toscani tra i quali figura il mio Dante e Beatrice: 18 vite spezzate, segnalato al concorso Orme Gialle 2007 e già pubblicato anche nell’antologia di quel premio Anonima assassini II. Preso il 31 marzo 2010 (presentazione alla Melbookstore di Firenze) e letto in aprile 2010.
  • Casanova. Memorie scritte da lui medesimo di Giacomo Casanova. Garzanti. Un’autobiografia vivacissima, divertente ed illuminante. Casanova era un simpaticissimo pazzo. Aprile 2010.
  • Anonima assassini III. Tagete Edizioni. E’ l’antologia dei racconti premiati al concorso Orme Gialle 2008, presieduto da Carlo Lucarelli. Comprende anche il mio racconto Il lavoro più bello del mondo. Per maggiori particolari vai a questa pagina. Aprile 2010.
  • Giallo antico. Come si scrive un poliziesco storico di Danila Comastri Montanari (con dedica). Hobby & Work. Da una simpaticissima autrice, un brillante manuale sulla scrittura dei gialli, specificamente dedicato ai gialli storici. Piacevole da leggere, non aggiunge spunti particolarmente interessanti per chi abbia già letto vari altri saggi sulla scrittura. L’osservazione più utile di Danila Comastri Montanari l’ho ascoltata nel corso di una presentazione fiorentina: secondo la scrittrice il lettore medio tende facilmente a distrarsi quando deve leggere il testo normale e torna a essere più attento solo quando c’è un dialogo. Per cui, se l’autore vuole fornire un’informazione importante al lettore, è bene che la inserisca nel dialogo, perchè nel testo normale è facile che vada perduta. Questa teoria potrebbe essere vera; è plausibile che il lettore sia costretto a prestare più attenzione durante i dialoghi perchè nel testo normale è di solito chiaro il senso di quello che l’autore scrive, mentre nei dialoghi il lettore si deve sforzare per intuire dove stanno andando a parare i personaggi e che messaggi essi trasmettano anche con il non detto. Marzo 2010.
  • Inconfessabili moventi di Oscar Montani e Glauco Dal Pino (con dedica). Marco Del Bucchia Editore. Trentuno assurdi motivi per uccidere, uno per ogni giorno del mese. Malgrado l’ironia di Montani, può mettere ansia pensare per quanti futilissimi motivi potresti essere ucciso senza alcun preavviso. Febbraio 2010.
  • Emmaus di Alessandro Baricco. Perso in ragionamenti misticheggianti, il romanzo ha solo dei brevi momenti di interesse le poche volte in cui succede qualcosa. E’ per me la peggiore opera di Baricco e mi conferma la convinzione che il suo sia un talento sprecato, che non riesce mai a porsi al servizio di una storia vera, andandosi invece a cercare trame inconsistenti o artatamente eccentriche. Non sono riuscito a capire cosa Baricco volesse dire in Emmaus e io sono convinto che quando il lettore non capisce cosa lo scrittore gli vuol dire, la colpa sia sempre dello scrittore. Febbraio 2010.
  • Notti di raso bianco di Roberto Santini (con dedica). Editrice Laurum. Un poliziotto corrotto decide di svanire e prende il posto di un’altra persona. Solo che quella era la persona sbagliata. Preso al Pisa Book Festival dell’ottobre 2009 e letto a gennaio 2010.
  • Come smettere di fare la vittima e non diventare carnefice di Giulio Cesare Giacobbe (Mondadori). Condivido molte delle idee di Giacobbe e alcuni suoi libri li ho trovati fondamentali (come Alla ricerca delle coccole perdute) ma questo saggio è davvero povero di concetti nuovi e ben poco convincente. L’ultimo terzo del volume, contenente una serie di descrizioni dei vari tipi di vittimisti pare più un tentativo di fare cabaret che altro e quel che viene detto lì poteva essere riassunto in una mezza paginetta. Considerando che le prima trenta pagine sono dedicate a una prefazione in cui Giacobbe si giustifica dalle accuse sul linguaggio da lui adottato nelle proprie opere, di questo saggio rimane ben poco. Il consiglio è evitare questo libro del simpatico psicologo e di leggerne i primi, pubblicati da Ponte alle Grazie, ben migliori e talvolta ottimi. Gennaio 2010.

Sergio Calamandrei

Sergio Calamandrei: vivo a Firenze, dove pratico il prosaico mestiere di commercialista. Mi appassionano scrittura, storia e letteratura. Per saperne di più: www.calamandrei.it/chi-sono-sergio-calamandrei/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *