Cosa vogliono i maschi – #SM2 post n. 10

Questo articolo fa parte della pubblicazione integrale sul web di Sesso Motore 2: perché si fa poco sesso. Il saggio che spiega cosa fa girare il mondo e perché vogliamo essere ricchi e potenti invece che felici.


PARTE 2 – Il quadro generale

Il problema del matrimonio non è la donna a cui mi unisco, ma sono tutte le altre a cui rinuncio

da SESSO MOTORE 1: INDIETRO NON DI PUÒ di S.C.

Cosa vogliono i maschi

Dispiace dirlo, ma gli esseri umani non sono stati messi su questo mondo per discutere di filosofia, scrivere poesie o coltivare l’amore romantico. Lo scopo inconscio degli uomini e delle donne è quello ben più prosaico comune a tutti gli animali: far sopravvivere la propria specie.
Nell’ambito di questo scopo superiore, i maschi dell’uomo nel corso della loro lunghissima evoluzione si sono specializzati sostanzialmente in due cose, che rappresentano i loro obiettivi primari: procurarsi il cibo e avere il maggior numero possibile di discendenti. Per quel che riguarda l’ampliamento della propria discendenza, il maschio, a differenza della donna, biologicamente dispone di due strategie entrambe efficienti: avere una relazione a lungo termine con una femmina e investire le proprie risorse per fornire cure protratte nel tempo ai figli aumentando così le loro possibilità di sopravvivenza, oppure inseminare più femmine possibile e poi defilarsi evitando di dedicare sforzi per il mantenimento del partner e dei propri figli, i quali, in questo caso, saranno più numerosi rispetto a quelli degli uomini monogami, ma avranno meno possibilità di sopravvivere potendo usufruire solo delle cure della madre (detto per inciso, dal punto di vista evoluzionistico, la situazione ideale per il maschio promiscuo è quella di mettere incinta la partner di un maschio monogamo che, senza saperlo, impegnerà le sue risorse per favorire la sopravvivenza di un bambino che crede suo ma che in realtà è portatore dei geni di un altro NOTA 12). Nell’appendice LA LOTTA TRA I SESSI potrai trovare degli approfondimenti su questo argomento, ma la conclusione è che pure per i maschi l’instaurazione di rapporti di lungo termine pare essere la strategia più efficiente per massimizzare la diffusione dei propri geni; non è un caso che le comunità umane si siano evolute tutte in questo senso e che la nostra sia una specie tendenzialmente monogama. Malgrado ciò, anche il comportamento opportunistico di ricerca di rapporti occasionali porta molti vantaggi al maschio che quindi cerca di metterlo in pratica il più possibile. Può essere poco politicamente corretto affermarlo, ma dal punto di vista puramente tecnico e biologico, il comportamento più efficace per un maschio è quello di avere una relazione a lungo termine e molteplici occasionali relazioni a breve termine. La prima gli darà dei figli che avranno grandi possibilità di sopravvivere e di riprodursi a loro volta, le seconde gli procureranno dei figli aggiuntivi, che avranno minori probabilità di successo ma sui quali l’investimento è stato minimo. Sintetizzando e semplificando un po’, gli obiettivi primari dell’uomo sono dunque: procurarsi il cibo e inseminare più femmine che può.


Gli obiettivi primari delle donne sono invece diversi. In primo luogo, le donne non aumentano il numero possibile di loro figli andando con più uomini, perché non possono portare avanti più di una gravidanza alla volta. Inoltre, le femmine hanno un investimento parentale nei figli molto più elevato rispetto ai maschi. Gli uomini possono limitarsi a investire in un figlio pochi spermatozoi e poi disinteressarsene, ma le donne lo devono tenere in grembo nove mesi. Dopo averci investito così tanto, le madri sono restie ad abbandonare i figli al loro destino e quindi continueranno ad investire energie nell’allattamento e nella sopravvivenza del bimbo. Dunque, anche qui semplificando, si può dire che gli obiettivi biologici primari delle donne sono: accudire la prole e procurarsi il cibo. O trovarsi qualcuno che glielo procuri, potrebbero aggiungere i più spiritosi non sapendo invece di aver probabilmente detto il giusto: secondo molti scienziati il fatto, molto raro nel regno animale, che le donne non mostrino con segni esteriori evidenti il loro periodo di fertilità e siano disponibili per il sesso in qualunque momento del ciclo è un sistema per tenersi legati i maschi. Questi ultimi, infatti, dovendo andare alla cieca, fosse per loro, per non sbagliare reitererebbero ogni giorno l’accoppiamento. In questo modo il legame tra maschio e femmina si rinnova e si rafforza in continuazione e l’uomo rimane altamente motivato nel fornire risorse alla partner e ai figli. Pare quindi che la specie umana, più di altre, debba al sesso il suo successo nella lotta evolutiva.
Per inciso, parlando di obiettivi primari, le mogli che accusano i mariti di badare poco ai figli dovrebbero tener conto del fatto che in quasi tutte le specie animali i maschi si disinteressano alla grande dei loro pargoli che sono gestiti completamente dalle femmine. Agli uomini, in confronto ai maschi di tante altre specie, dovrebbe essere fatto un monumento per quanto si occupano della loro prole. Se ogni tanto un marito non si ricorda che un giorno c’è il ricevimento dei professori o se manifesta una lieve preferenza per andare a giocare a calcetto rispetto al rimanere a casa a cambiare pannolini al bimbo, le mogli, prima di arrabbiarsi troppo, dovrebbero riflettere sul fatto che nel cervello maschile la cura dei figli non è in cima alla lista degli obiettivi biologici.


NOTA 12 – Diamond pag. 51: “Le differenze fra i sessi nel valore genetico delle cure parentali per il genitore offrono una base biologica per la ben nota differenza di atteggiamento degli uomini e delle donne verso i rapporti extraconiugali. Poiché nelle società umane tradizionali l’allevamento di un bambino richiede anche le cure paterne, il sesso è più proficuo per un uomo se viene praticato con una donna sposata il cui marito crescerà inconsapevolmente un figlio non suo. Rapporti sessuali occasionali tra un uomo e una donna sposata tendono ad aumentare il numero di bambini generati da un uomo, ma per la donna non è lo stesso. Questa differenza decisiva si riflette nella differenza di motivazioni tra uomo e donna. Studi sul comportamento condotti in un’ampia varietà di società umane di tutto il mondo hanno dimostrato che gli uomini tendono a essere più interessati delle donne alla varietà sessuale, compresi i rapporti sessuali occasionali e le relazioni di breve durata. Questo atteggiamento è facilmente comprensibile perché tende a massimizzare la trasmissione dei geni di un uomo ma non di quelli di una donna. Per converso la motivazione di una donna nell’accettare un rapporto extraconiugale viene spesso indicata dalla donna stessa come insoddisfazione coniugale. In questo caso una donna tende a cercare un nuovo rapporto duraturo: o un nuovo matrimonio o una relazione extraconiugale di lunga durata con un uomo più capace del marito di fornire risorse o un patrimonio genetico migliore.”


Questo articolo fa parte della pubblicazione integrale sul web di Sesso Motore 2: perché si fa poco sesso. Il saggio spiega cosa fa girare il mondo e perché, stranamente, vogliamo essere ricchi e potenti invece che felici. Illustra il contraddittorio rapporto esistente tra il sesso e la nostra società e fornisce risposte ad alcune, legittime, domande:

  • Perché il sesso è così pubblicizzato in questa nostra società e così osteggiato nella sua messa in pratica?
  • Perché ci dedichiamo relativamente poco a un’attività tanto piacevole e che in teoria sarebbe anche priva di costi?
  • Perché nel mondo reale s’incontrano tante difficoltà ad avere piena soddisfazione sessuale?

Il saggio viene pubblicato integralmente sul mio sito; qui l’elenco degli altri post sinora pubblicati. Chi volesse leggerlo su un libro cartaceo o su un ebook può trovarlo in tutti i principali store on line o su come comprare i libri di Sergio Calamandrei


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Sergio Calamandrei

Sergio Calamandrei: vivo a Firenze, dove pratico il prosaico mestiere di commercialista. Mi appassionano scrittura, storia e letteratura. Per saperne di più: www.calamandrei.it/chi-sono-sergio-calamandrei/

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