Cosa è l’amore, dal punto di vista evoluzionistico – #SM2 post n. 21

Questo articolo fa parte della pubblicazione integrale sul web di Sesso Motore 2: perché si fa poco sesso. Il saggio che spiega cosa fa girare il mondo e perché vogliamo essere ricchi e potenti invece che felici.


Fin qui abbiamo visto che le donne prediligono uomini sani e che possano disporre di risorse. Della ricerca di Buss del 1989 risulta che la caratteristica più apprezzata dalle femmine di ogni razza e colore è però un’altra: tutte le donne vogliono che il loro compagno le ami.

L’amore non è un’invenzione recente nata col Romanticismo in Occidente. Evidenze della presenza dell’amore si trovano in quasi tutte le culture (NOTA 69) e sono presenti anche nell’antichità.
Prima che le lettrici passino a gloriarsi sostenendo che la preferenza primaria per l’amore spazza via ogni accusa di materialità delle donne nelle relazioni sentimentali, mi duole dire due cose: la prima è che pure gli uomini ritengono che la presenza dell’amore sia la caratteristica più importante nella loro partner, ancor più della bellezza; la seconda è che gli psicologi evoluzionistici sostengono che l’amore è ricercato dalle femmine sostanzialmente solo perché è uno dei segnali chiave dell’impegno (NOTA 70). Per la donna, infatti, non è solo rilevante che il compagno abbia risorse ma anche che sia disponibile a dedicarle a lei. Diciamo che il possesso di risorse da parte dell’uomo è una condizione necessaria ma non sufficiente; se il maschio non è disponibile a condividerle con continuità con la partner, questa si trova sempre al punto di partenza. E, in linea di massima, seguendo principi economici di efficienza, anche in campo amoroso gli uomini tendono a prendere il massimo, concedendo il minimo (di impegno e di risorse). Per evitare di ritrovarsi dopo poco da sole con un figlio sul groppone, le nostre antenate hanno sviluppato degli adattamenti che le portavano a selezionare i potenziali compagni anche in base alla disponibilità di questi a rimanere a lungo al loro fianco e all’attitudine a condividere effettivamente le risorse con loro e i figli. Mentre la disponibilità di risorse è riscontrabile con facilità, l’impegno non può essere direttamente osservato e misurato, quindi deve essere valutato in modo indiretto attraverso elementi che lo segnalino; l’amore è il principale segnalatore dell’intenzione di impegnarsi ed è osservabile mediante le sue manifestazioni, ovvero gli atti d’amore (NOTA 71).
Sono atti d’amore importanti l’abbandonare altre relazioni, parlare di matrimonio e figli (effettivamente se un uomo arriva a parlare di matrimonio vuol dire che è proprio giunto all’ultimo stadio). La fedeltà, ovvero il non avere altri partner quando il proprio non è presente, è un altro atto d’amore, come lo è il fornire sostegno emotivo, ovvero essere disponibili e presenti nei momenti difficili. Un po’ gretto, ma comunque riconosciuto come segnale d’amore, è il fare regali, possibilmente costosi. Anche voler compiere atti riproduttivi col partner è considerato una componente dell’amore, in quanto comporta un investimento genetico su quella persona (NOTA 72).
Alle donne occorre tempo per poter valutare l’effettiva presenza di amore nel partner, per questo tendono ad allungare i tempi del corteggiamento. Possono così verificare la serietà delle intenzioni del maschio osservando quanto questi è disposto a investire su di loro in termini di tempo, di sostegno personale e di denaro.

Diversi studi hanno indagato la correlazione esistente nelle coppie tra la bellezza delle donne e la disponibilità di risorse degli uomini. Ho già segnalato la presenza di ricerche che hanno verificato una relazione tra l’attrattività della ragazza e il livello economico del marito che andrà a sposare. Altri studi dimostrano che questa correlazione è ben nota a tutti gli individui, che si comportano di conseguenza. Le donne giovani e che si percepiscono come attraenti quindi hanno la tendenza a imporre standard minimi più alti quando scelgono un compagno a lungo termine (NOTA 73) e lo stesso fanno gli uomini che dispongono di risorse. Inoltre, quando un maschio è attratto da una femmina, tende a magnificare le caratteristiche da lei apprezzate: mette in luce o esagera il suo status, la sua ambizione e la sua disponibilità di denaro (NOTA 74). Oppure lascia mance esagerate al ristorante (sia per impressionare la compagna portata a cena, sia quando la cameriera è attraente). È stato riscontrato anche che gli uomini spendono più negli anelli di fidanzamento quando la futura moglie è giovane (e quindi ha un elevato valore riproduttivo) (NOTA 75).
In conclusione, è come se ognuno sapesse di avere un proprio valore di mercato nel campo dell’accoppiamento a lungo termine e lo facesse valere, al suo meglio.

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NOTA 69 – Uno studio di Jankowiak e Fisher del 1992 su 168 culture sparse in tutto il mondo ha rilevato nell’88,5% di esse evidenze della presenza di amore: canzoni d’amore, fughe d’amore, testimonianze di pene d’amore e di desiderio dell’amato, elementi di folklore che si riferiscono a relazioni romantiche. Buss PE pag. 75.

NOTA 70 – Buss PE pagg. 75 e 76. Mentre presumibilmente gli uomini desiderano che le mogli li amino perché ritengono che ciò riduca il rischio di infedeltà.

NOTA 71Capisco che a questo punto le donne possano pensare che gli psicologi evoluzionistici stiano un po’ barando. Prima le femmine vengono descritte come non “romantiche” e impostate per dare grande importanza all’aspetto economico delle loro relazioni sentimentali, poi, quando si difendono dicendo che per loro la cosa più importante è invece l’amore, gli scienziati spiegano che l’amore è solo un modo per garantirsi risorse con continuità. Comunque la si giri, gli psicologi evoluzionistici sostengono di avere sempre ragione loro.

NOTA 72 – “L’impegno implica un indirizzamento di tempo, energia e fatiche nelle necessità del partner a spese della realizzazione dei propri obiettivi personali. […] Tutti questi comportamenti, che sono considerati essenziali dell’amore, segnalano l’impegno di risorse sessuali, economiche, emozionali e genetiche verso una persona.” Buss PE pag. 76.

NOTA 73 – Vedi varie ricerche in Buss PE pag. 82.

NOTA 74 – Vedi varie ricerche descritte in Buss PE pag. 86.

NOTA 75 – Vedi Buss PE pag. 116.


Questo articolo fa parte della pubblicazione integrale sul web di Sesso Motore 2: perché si fa poco sesso. Il saggio spiega cosa fa girare il mondo e perché, stranamente, vogliamo essere ricchi e potenti invece che felici. Illustra il contraddittorio rapporto esistente tra il sesso e la nostra società e fornisce risposte ad alcune, legittime, domande:

  • Perché il sesso è così pubblicizzato in questa nostra società e così osteggiato nella sua messa in pratica?
  • Perché ci dedichiamo relativamente poco a un’attività tanto piacevole e che in teoria sarebbe anche priva di costi?
  • Perché nel mondo reale s’incontrano tante difficoltà ad avere piena soddisfazione sessuale?

Il saggio viene pubblicato integralmente sul mio sito; qui l’elenco degli altri post sinora pubblicati. Chi volesse leggerlo su un libro cartaceo o su un ebook può trovarlo in tutti i principali store on line o su come comprare i libri di Sergio Calamandrei


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Sergio Calamandrei

Sergio Calamandrei: vivo a Firenze, dove pratico il prosaico mestiere di commercialista. Mi appassionano scrittura, storia e letteratura. Per saperne di più: www.calamandrei.it/chi-sono-sergio-calamandrei/

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